L’eccentricità del pensiero di Fiore, si svela in modi diversi, tra colori, stili e ricerca di armonia degli stati d’animo. La ricerca si evolve, con lo scopo di vedere con occhi nuovi ciò che di positivo ci circonda. L’ artista si sdoppia mostrando il senso di rivalsa e la ricerca di armonia nelle linee e nei colori, manifesto del dualismo inconscio tra oggettività e soggettività che si ancora dietro ogni dipinto.
I doni della natura – Acquerello, Acrilico e Olio su tela
Il primo periodo della donna-artista si riflette nei dipinti. I doni della natura sono ritratti nella loro bellezza in modo nitido e forte. Fiori, paesaggi e alberi sono rivolti verso l’alto, quasi ad indicare la presenza della divinità e della famiglia. Gli occhi dell’artista vestono la visione di colori intensi e passionali.
I luoghi fanciulleschi - Acquerello e acrilico
Con la tecnica dell’acquerello l’artista esprime i luoghi della sua fanciullezza.
La collezione racconta all’osservatore il valore reale e storico dei vicoli, lo sguardo dell’artista è curioso e attento ai particolari, ricompone gli elementi e il panorama attraverso una mano coloristica fatta di tinte appropriate e sapientemente accostate.Maria M.C. D’AgostinoL’uso dei colori acrilici segna il passaggio da una visione idilliaca dei paesaggi, ad una più sofferta e controversa. Il nero e il rosso che comunicano il “conflitto” predominano, mescolandosi con i colori della pace: azzurro e bianco.
Elementi- Acrilico, olio su tela, spatola e pennello
Il 2008 segna una nuova era per l’artista, la quale abbandona per qualche tempo i temi del passato e mostra nuovi pensieri. È il periodo della sperimentazione.
Ella non teme il confronto con i propri pensieri, ed i suoi lavori si fanno manifesto di una rivoluzione interiore che ritrova la propria libertà. Libertà di creare, di spaziare con la mente e con lo spirito fino a giungere alla rielaborazione di quello che si pone come bisogno dell’anima, l’arte. Mediante una straordinaria padronanza del segno pittorico, ella mostra personalità incredibilmente poliedrica, capace di rinnovarsi continuamente nei colori e nelle forme, anche quando questa ultima pare non esserci, essa in realtà esiste e si forma sotto il gesto della spatola, che con sicurezza da corpo anche a ciò che non è immediatamente tangibile.
In questi lavori i quattro elementi si accompagnano, si susseguono e allo stesso tempo generano l’un l’altro in maniera quasi inscindibile. L’Aria non si vede, non si può toccare, eppure esiste, e tutto avvolge e permea. È il mondo delle idee.
Il Fuoco è calore, è movimento estremo, è conoscenza, è purificazione mediante la luce e la verità. L’Acqua è comunicazione profonda, per il corpo e per la mente, ad essa si affidano le emozioni e i pensieri. Una comunicazione non verbale che predilige la sintonia emozionale. Infine, la Terra, che tutto genera e tutto contiene, fertile, creativa e rigogliosa, essa accoglie e nutre la vita. Per Fiore i quattro elementi sono dunque il simbolo di una nuova nascita, di un equilibrio finalmente raggiunto, di una libertà ritrovata che non ha più vincoli o canoni a cui aderire, ma è soltanto la pura manifestazione del suo animo d’artista.
Loredana Barillaro
Pianeti 2009/2010- Acrilico, olio su tela, spatola e pennello
Tra orizzonti e pensieri soffusi, infinite coppie di generi si uniscono in un universo instabile e sempre più variopinto.
Nascono trittici per indicare tre mondi che convivono in pace in diversi universi.
Nascono tele biunivoche per indicare due mondi e generazioni diverse che tengono alto lo stendardo degli stessi valori.
Nasce una tela con tre coppie di mondi che convivono su di un’ orbita, a dimostrazione di un processo di maturità dell’artista, la quale muta le sue abituali forme: all’immagine del fiore sostituisce la corposità dell’universo, stilizzandolo; all’immagine dell’albero sostituisce i pianeti, una metafora scientifica con la quale l’artista coglie il senso del multi culturalismo tra popoli partendo dal racconto autobiografico.La collezione “Pianeti” segna il passaggio dell’artista da una visione locale della vita ad una globale. Poiché la società va verso il consumismo superficiale e il rischio, l’immagine che Fiore ci propone è quella della sublimazione della società stessa, con un sguardo futuristico verso il misterioso sapere scientifico.